L’unicità del successo di Warhol risiedeva in quelle linee imperfette, volutamente sfumate e “sbavate”, con un uso sapiente di colori liquidi. Celebre è la banana che ha creato per l’album dei Velvet Underground, così come la bocca di Mick Jagger che morde una mano sulla cover di Love You Live dei Rolling Stones.
Inoltre, ha reso audace la copertina di Querelle de Brest, colonna sonora del film di Fassbinder, con un’immagine provocatoria che a suo tempo risultava scandalosa.
Nella New York degli anni ’50 e ’60, Warhol era un artista poliedrico, la cui influenza ha raggiunto anche l’industria musicale. Queste creazioni sono al centro della mostra “Da Picasso a Warhol – Le vinyl cover dei grandi maestri”, visitabile a Rimini presso Castel Sismondo fino al 5 gennaio.
Curata dal collezionista Vincenzo Sanfo, la mostra espone circa 150 copertine di vinili, ognuna un piccolo capolavoro.La bellezza della mostra sta nella rivelazione di copertine che trascendono la musica e diventano opere autonome. "Non sono solo copertine, ma vere opere d’arte", osserva Sanfo.
Warhol è uno degli artisti più rappresentati: la sua prima copertina risale al 1949, realizzata per un corso di lingua spagnola. Nella collezione sono presenti tutte le sue 56 copertine, che spaziano da musica classica al rock, fino alla sua morte nel 1987.
La mostra include anche altre icone come Picasso e Basquiat, fino a Jeff Koons, che ha trasformato Lady Gaga in una “bambola dei desideri”. Artisti italiani come Mario Schifano e Andrea Pazienza hanno contribuito con opere per la musica italiana degli anni ’60, aggiungendo valore culturale.
Tra le rarità esposte, troviamo una copertina del 1939 di Alex Steinweiss, considerata il "sacro graal" dei collezionisti di vinili, insieme a opere come quella di Albers che ha creato il concetto di doppio album.
Sanfo racconta anche della copertina inedita di RatFab di Warhol, un regalo speciale per il figlio di un mercante d’arte.Infine, il valore di queste copertine è equiparabile a vere e proprie opere d’arte. Un esempio è una copertina di Basquiat venduta a 180.000 dollari, mentre alcune cover rare di Warhol hanno raggiunto cifre elevatissime.
Come opere d’arte, queste copertine mantengono o aumentano il proprio valore, indipendentemente dal genere musicale che rappresentano.